Io non c'ero ma per come me l'hanno raccontata l'ho immagginata cosi!
“Ben fatto! Posso finalmente dire la mia! Ho dovuto trattenere la lingua per troppo tempo. Inoltre, spero di poter rispondere alle domande di John sulla Dharma e sulle “molliche di pane” sparse senza senso che alla fine, non erano tanto senza senso…
Anzitutto… l’isola:
Era reale. Tutto quello che è accaduto sull’ìsola e che abbiamo visto lungo le sei stagioni era reale. Dimenticate le immagini finali dell’aereo precipitato, le hanno messe di proposito per confondere le persone… (ndr. l’anonimo ha scritto prima della dichiarazione da parte di ABC che le immagini erano estranee al corpo narrativo dell’episodio. Quindi la cosa è coerente.)
Sono veramente precipitati. Sono veramente sopravvissuti. Hanno davvero scoperto la Dharma e gli Altri. L’isola mantiene bilanciati il bene e il male nel mondo. Ha sempre avuto e sempre avrà questo ruolo. E l’isola avrà sempre bisogno di un “protettore”. Jacob non è stato il primo, Hurley non sarà l’ultimo.
Però Jacob ha dovuto affrontare una forza malefica (L’uomo in nero) che nè sua madre o Hurley hanno dovuto invece affrontare. Lui è responsabile per aver creato il diavolo e ha dovuto trovare un modo per ucciderlo, nonostante le regole gli impedissero effettivamente di farlo.
Da qui è iniziato il piano di Jacob di portare candidati sull’isola per far fare loro l’unica cosa che lui non poteva: uccidere L’uomo in nero. Ha avuto una enorme lista di candidati che attraversava generazioni. Ma ogni volta che portava qualcuno sull’isola, L’uomo in nero li corrompeva e faceva in modo che si uccidessero a vicenda. Questo fino all’arrivo di Richard, che ha permesso a Jacob di capire che se voleva riuscire nel suo intento, avrebbe dovuto assumere un ruolo più attivo.
La Dharma:
È stata portata sull’isola, come le tante altre persone prima, da Jacob come parte del suo piano per uccidere L’uomo in nero.
Però, dal momento che questi aveva intuito il suo piano, iniziò a interferire, corrompendo Ben e facendogli credere di lavorare per Jacob, quando in realtà lavorava per lui. Questo ha portato a tutte le attività di Ben fuori dall’isola. Lui era il capo e parlava in nome di Jacob, per quanto ne sapevano tutti.
Quindi gli Altri hanno ucciso quelli della Dharma e dopo hanno cercato di fare lo stesso con Jack, Kate, Sawyer, Hurley e tutti gli altri candidati. Questo secondo il volere dell’Uomo in nero, che non poteva farlo personalmente.
Originariamente intesa come qualcosa di buono, è stata rivolta al male dalla corruzione dell’Uomo in nero e alla fine distrutta da Ben. Ora, la Dharma era stata portata sull’Isola solo per aiutare Jack e gli altri candidati nel loro tentativo di uccidere il Fumo? O invece Jacob aveva un’altra lista di candidati dei membri della Dharma, di cui non sappiamo nulla? Questa domanda non ha di proposito una risposta, visto che qualsiasi soluzione avessero dato gli autori sarebbe stata sicuramente peggiore di quella a cui avrebbe pensato il pubblico. Comunque lo scopo della Dharma non è senza senso o vago.
Nonostante il suo grande piano, Jacob voleva dare ai candidati l’unica cosa che lui, o suo fratello, non avevano mai avuto: la possibilità di scegliere.
Ecco perchè ha portato una serie di candidati attraverso i decenni e li ha lasciati liberi di scegliere chi, alla fine, volesse effettivamente quell’impegno.
Forse già sapeva che sarebbe stato Jack ad uccidere il falso Locke e che Hurley sarebbe satto alla fine il protettore. O forse no.
Ma questa è sempre stata la domanda chiave della serie: destino contro libero arbitrio. Scienza contro fede.
Personalmente penso che Jacob sapesse dall’inizio cosa sarebbe successo e che tutti abbiano avuto una parte lungo le sei stagioni nell’aiutare Jack a raggiungere il punto dove avrebbe ucciso il Fumo e reso Hurley il protettore. So che è come molti degli sceneggiatori vedevano la cosa. Ma, di nuovo, non risponderanno a questo (nè dovrebbero farlo) perchè rovinerebbe il divertimento.
Alla fine, Jack farà quello che voleva fare sin dal primo episodio: salvare i suoi compagni superstiti. Manda Kate e Sawyer lontano dall’isola e dà a Hurley quello scopo nella vita che gli era sempre mancato.
E, nella realtà parallela, ha infatti salvato ognuno, aiutandoli ad andare avanti…
Ora…la realtà parallela:
La realtà parallela è dove si discute di teologia e metafisica (almeno per me che adoro queste cose). In pratica la serie dice che siamo tutti collegati ad alcune persone, lungo la nostra vita. Chiamatele “anime gemelle” (anche se non è la definizione più esatta) ma sono le persone con cui ci troviamo “nei momenti più importanti della nostra vita”, come detto da Christian. Queste sono le persone con cui ci muoviamo attraverso l’universo, da una vita all’altra. È vagamente il concetto su cui si basano l’Induismo, mischiato ad altre religioni orientali.
Quello che gli autori hanno quindi ideato, basandolo su queste filosofie religiose, è che, come gruppo, i naufraghi si siano creati inconsciamente questo mondo parallelo, dove loro esistono come in un purgatorio, fino a quando non si “risveglieranno” e si ritroveranno l’un l’altro. Solo una volta ritrovatisi, avrebbero potuto andare avanti e andare oltre. In pratica questo è il concetto dell’adilà, secondo la serie.
Ognuno si crea il proprio purgatorio, con la propria anima gemella trovata nel corso della propria vita, ed esiste lì finché non si riuniscono tutti, pronti ad andare avanti insieme. È un concetto bellissimo.
Anche se non siete religiosi o spirituali, l’idea di vivere e morire insieme è molto profonda e toccante.
È un concetto veramente bello e spirituale che coincide con i toni e i sottotesti che la serie ha avuto sin dall’inizio. Queste persone dovevano essere insieme su quell’aereo. Dovevano vivere questa serie di eventi, e non solo a causa di Jacob, ma perchè l’universo o Dio (dipende da quanto siete religiosi) voleva che accadesse.
La serie è sempre stata Scienza contro Fede ed in definitiva ha vinto la fede. Questo risponde alla domanda base della serie, quella domanda che è il fulcro di ogni mistero dell’isola, di tutte le storie dei personaggi, di ogni svolta narrativa. Il che è, da solo, un bel traguardo.
Quanto si possa estrapolare da ciò, sta allo spettatore.
Pensate a quando abbiamo visto per la prima volta la botola, nella prima stagione. Tutti pensarono che quella era la risposta. Qualsiasi cosa ci fosse stata dentro, ci avrebbe fornito le risposte!
Invece scoprimmo che era una delle tante stazioni, l’anello di una lunga catena che ci ha portato ad un mosaico molto più grande.
Ma gli autori sono andati ancora oltre questa stagione, contrapponendo la realtà parallela/purgatorio all’isola stessa. Ricordate quando Michael è apparso a Hurley, dicendo che non gli era consentito lasciare l’isola, esattamente come L’uomo in nero.
Lui non è ammesso alla realtà parallela e quindi non gli è data l’opportunità di andare avanti. Perchè? Perchè ha provato a sè stesso di non essere degno, date le sue azioni sull’isola. Ha fallito il test. Gli altri lo hanno invece passato.
Sono giunti nella realtà parallela quando sono morti, alcuni prima di Jack, altri anni dopo. Nel caso di Hurley, forse secoli dopo. Continuano ad esistere in quel mondo fino al loro “risveglio” e possono andare avanti soltanto insieme, perchè erano collegati. Sono stati destinati a stare insieme per l’eternità. Questo era il loro destino.
Non erano invece collegati ad Ana Lucia, a Daniel, alla Rousseau, ad Alex, a Miles, a Lapidus (e a tutti quelli che non erano nella chiesa, in pratica tutti quelli che non erano nella prima stagione). Ma allora perchèqueste persone esistono nella realtà parallela? Di nuovo, la decisione sta allo spettatore.
Mi piace credere che le persone rimaste nella realtà parallela debbano ancora trovare le loro anime gemelle, prima di potersi svegliare. È possibile che queste non siano gente dell’isola, ma provengano dalla loro vita normale.
Molti hanno discusso del perchè Ben non entri nella chiesa. Se pensate alla realtà parallela come detto prima, la risposta è semplice: Ben non può andare avanti perchè non è ancora entrato in contatto con le persone di cui ha bisogno.
Sarà suo compito risvegliare la Rousseaux, Ana Lucia (forse), Ethan, Goodspeed, suo padre e gli altri. Dovrà espiare i suoi peccati facendo di più che essere il numero due di Hurley. Dovrà fare con la sua gente, quello che Hurley e Desmond hanno fatto con i loro compagni. Deve aiutarli tutti a riconnettersi e solo allora potrà andare avanti. Lo stesso vale per Faraday, Charlotte, Widmore e la Hawkins. È un concetto semplice, almeno per me.
Ma ci sarebbe anche un’altra ragione per cui Ben non è in chiesa, così come tutti quelli apparsi dopo la prima stagione. Il finale della serie venne scritto già subito dopo il pilot e non è mai stato cambiato.
Gli sceneggiatori hanno sempre detto (e in molti non li hanno creduti) che sapevano come andava a finire sin dall’inizio. Li applaudo per questo, è davvero fantastico. Inizialmente Ben sarebbe dovuto apparire in un arco di tre episodi, ma in seguito divenne una parte importante della serie. Avrebbero potuto facilmente cambiare il finale e metterlo nella chiesa, ma hanno invece deciso di dargli un momento memorabile con Locke all’esterno… e così è stato.
Per quelli che se lo stanno chiedendo, il finale originale parte dal momento in cui Jack entra in chiesa e tocca la bara e termina quando chiude gli occhi. Questo è sempre stato il finale previsto da J.J. Abrams e lo hanno mantenuto.
Per me il finale di Lost significa molto. Non solo perchè ci ho lavorato, ma perchè – come scrittore – mi ha ispirato in un modo che non mi era mai accaduto prima.
Sono stato ispirato a scrivere da grandi film, forse anche troppi da contare. E ci sono tante serie che mi sono piaciute (X-Files, 24, I Soprano, senza citare le sit-com). Ma nessuno lo ha fatto come Lost.
Nessuno mi ha mai dimostrato che si potessero correre dei grandi rischi (come può esserlo parlare di fede in televisione) e stimolare la propria creatività, continuando comunque a piacere al pubblico. Ho imparato molto, come scrittore, da questa serie; ho imparato ancora di più stando vicino a degli sceneggiatori incredibili, ai produttori ed a tutti quelli che hanno lavorato a questa serie per sei anni.
Alla fine, per me, Lost è stata una pietra miliare che ha affrontato il concetto di fede, dell’aldilà e di tutte quelle grandi questioni che la maggior parte delle serie non tocca. E secondo me, non hanno mai una volta rinunciato alla storia di fondo, nemmeno dopo l’inserimento di tutti gli elementi fantastici. Che siano riusciti a camminare così a lungo su questa pericolosa fune creativa, sopravvivendo, è semplicemente sbalorditivo.”